La politica italiana fa dei passi avanti?

Come sappiamo, in questi mesi il tema dell’energia nucleare è tornato nelle discussioni pubbliche: oggi riportiamo le due novità più recenti.

Azione aveva già lo scorso mese annunciato la sua proposta sul nucleare: installare entro il 2050 40 GW con reattori a fissione di nuova generazione, dalla III+ in avanti. Si legge sulla loro proposta infatti:

“Ipotizzando una potenza media di 5 GW per centrale (indicativamente con 3-4 reattori a centrale, a seconda della taglia unitaria), sarebbero necessarie 8 centrali (a titolo di esempio, in Francia sono oggi in esercizio 18 centrali per complessivi 56 reattori).”

Ed è del 28 Aprile la notizia dell’intenzione di far partire una legge d’iniziativa popolare proprio per l’apertura di queste 8 centrali, quindi con una raccolta firme nazionale. Calenda ha infatti dichiarato al Messaggero che per slegarsi rapidamente dal gas russo bisogna: «nel breve periodo, riattivare la piena potenza delle centrali a carbone e prendere il gas dove c’è, senza mettere veti come quelli avanzati da Letta sul gas egiziano. Nel medio periodo, non c’è alternativa, per l’indipendenza energetica, alla ripartenza del nucleare».

 

Inoltre Più Europa nella sua Assemblea ha deciso che:

Per quanto riguarda il medio-lungo periodo, l’Assemblea di +Europa sostiene la necessità di procedere alla diversificazione del nostro mix energetico valutando con attenzione tutte le opzioni che non facciano arretrare nella lotta contro i cambiamenti climatici, dalle rinnovabili all’idrogeno verde e al nucleare, e invita la segreteria a mettere in campo iniziative di approfondimento e confronto su questo tema.

 

 

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