Pochi giorni fa in Cina un reattore del tipo HTR-PM, cioè High Temperature Gas-Cooled Reactor – Pebbled Module, è stato connesso alla rete elettrica.

La centrale si trova nella provincia dello Shandong e consta di due piccoli reattori gemelli: piccoli perché si tratta di 210 MWe. Al momento non sono disponibili i livelli di potenza, ma la compagnia ha comunicato che la prima criticità è stata raggiunta in settembre per il primo reattore e novembre per il secondo.

Questo reattore dimostrativo segue il primo prototipo cinese, HTR-10, un reattore da 10MWt avviato nel 2000 e che ha raggiunto la piena potenza nel 2003. Ma contemporaneamente è il precursore del prossimo prototipo: infatti il prossimo step è una versione da 6 reattori e 650 MWe, denominata HTR-PM600.

La ricerca e sviluppo e la progettazione è guidata dalla Tsinghua University’s Institute of Nuclear & New Energy Technology, che ora è anche proprietaria al 20% dell’impianto.

 

Ma come funziona nello specifico questo tipo di reattore?
I reattori high-temperature gas-cooled utilizzano come moderatore la grafite, come fluido termovettore elio e come combustibile uranio sotto forma di ‘pebbles’, appunto, di 6cm di diametro. Ogni pebble ha uno strato esterno di graphite e contiene circa 12’000 sfere di combustibile disperse in una matrice grafitica. Questo tipo di combustibile è intrinsecamente molto sicuro: riesce a resistere a temperature molto alte (1600°), molto maggiori di quelle che si prevede si avrebbero in caso di incidente grave – secondo la China Nuclear Energy Association.

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