Krško raddoppia, e l’industria italiana partecipa

La centrale nucleare di Krško conta già 700MW, ma punta ad aggiungerne altri 1100. La notizia non è nuova, e ha anche già ricevuto qualche rimostranza.

Federacciai e Ansaldo Nucleare, grazie anche agli sforzi di Associazione Italiana Nucleare, hanno deciso oggi di investire direttamente nell’ampliamento della centrale. Dei 4-5 miliardi totali previsti, la newco dovrebbe arrivare a 1.2 miliardi, di cui un terzo proprio dai siderurici italiani.
In cambio? Contratti pluriennali di fornitura per un totale di un terzo dell’energia prodotta.

AIN può solo esprimere profonda soddisfazione per questa operazione.
Da mesi, anche nella nostra ultima audizione alla Camera, proponiamo che l’elettricità da fonte nucleare venga considerata una risorsa strategica a livello europeo. Il nostro compito è anche quello di promuovere passi in questo senso, come successo in questo caso.
Consorzi italiani di utilizzatori, in particolare le industrie più energivore, possono solo guadagnarci dall’entrare nel capitale delle nuove centrali europee: ottenere energia a prezzi stabili e programmati è di fondamentale importanza.
Non solo economia e stabilità negli approvvigionamenti, anche la consapevolezza di contribuire in modo positivo all’ecosistema utilizzando una fonte pulita e a bassissimo impatto ambientale e sulla salute umana.

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